La mia formazione ha camminato sempre su due binari paralleli tra loro, visione occidentale (fisioterapia) e visione orientale (shiatsu e dintorni). In entrambi gli orientamenti ho avuto la possibilità di riconoscerne la ricchezza teorica – esperienziale e gli effetti nella pratica. Non volendone scegliere una a discapito dell’altra, inserendo magari alcune tecniche, e visto che unire due approcci con tutta il  loro bagaglio teorico/pratica non è possibile, ho dovuto cercare una via diversa che mi permettesse di mantenere unite l’unicità dell’una e dell’altra.

Molto spesso si sente parlare d’integrazione, della necessità di ordinare in un contesto chiaro le diverse conoscenze che abbiamo; si parla di sistemi integrati, di sentirsi integrati nella società ma spesso ci si sente, come è successo a me, sballottati da una parte all’altra senza un orientamento chiaro, con un dispendio di energie per sostenere tale situazione.

Etimologicamente il termine integrazione significa rendere completo. Questo significa che realtà diverse tra loro si combinano, senza perdere ciò che sono, per una realtà più grande che le racchiude mantenendo la loro unicità. Solo nella consapevolezza di chi si è senza perdere o rinnegare la propria identità, è possibile essere in sintonia con altri verso uno scopo comune e più grande.

Questa è stata la mia scelta e su questa via sto continuando a camminare, mantenendo una visione ampia ricca dell’unicità delle sue parti.

La prima cosa che ho dovuto fare è stata………

La via dell’integrazione

Benvenuto,

grazie per aver visitato il sito, spero che quanto tu abbia letto e visto ti abbia interessato tanto da voler approfondire gli argomenti dell’Integrated Work.

La presenza del blog ha lo scopo di rendere il sito aperto a chi, come te, lo visiterà e vorrà arricchirlo della propria esperienza, delle proprie idee, dei propri dubbi, partendo dal suo contenuto. La condivisione è uno strumento per allargare il proprio orizzonte e per rendere lo sguardo sempre più attento ad una visione olistica integrata, tra l’ottica orientale e occidentale, che ponga sempre più al centro la PERSONA.

Spero ci possa essere uno scambio tra chi lavora per il benessere della persona e per chi, inquanto persona, ricerca il proprio benessere, per avere più consapevolezza della propria UNICITA’.

Stefano

Benvenuto